“Siamo tutti pedoni”: a ricordarlo il 2 maggio agli automobilisti in transito in via Cappuccina, davanti alla loro scuola, sono stati gli alunni della 3 B e della 5 A della scuola elementare “Battisti” di Mestre insieme ai volontari dell’Associazione Familiari e Vittime della Strada, della Polizia penitenziaria, carabinieri d’Italia e cavalieri d’Italia. All’iniziativa hanno aderito anche i sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp e l’Aci.
Ha preso parte per il Comune di Venezia, l’assessore alla Mobilità, Ugo Bergamo.
“E’ un’iniziativa – ha spiegato Bergamo – che l’Amministrazione comunale appoggia in maniera sentita, sia perché coinvolge i bambini, ovvero i motociclisti e gli automobilisti di domani, sia perché già oggi questi ragazzi possono fare concretamente qualcosa: sono infatti spesso proprio i figli che ricordano ai padri poco ligi alle norme del Codice della strada come devono correttamente comportarsi.”
Piazza Maggiore invasa da migliaia di orme colorate a ricordarci che “Siamo tutti pedoni”. Sono stati i bambini e le bambine delle scuole Don Milani, Grosso, Marsili, Tambroni, Villa Torchi, Panzini, Saffi ed ex Dante Alighieri, insieme ai volontari dei sindacati dei pensionati, ad animare stamattina l’iniziativa bolognese della campagna “Siamo Tutti Pedoni”, che si svolge in tutta Italia sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Tracce colorate, decorate, variopinte, realizzate nelle scuole per invitare a rispettare quanti si muovono a piedi e a rendere il loro cammino piacevole, allegro e soprattutto sicuro. E far crescere la sensibilità riguardo alle tragedie e ai disagi che vivono gli utenti deboli della strada.
Emiliano Viviano, il portiere del Bologna e della nazionale, scende in campo con “Siamo tutti pedoni” contro l’inciviltà della strada. “Sono venuto a vivere in centro proprio per potermi muovere a piedi ed usare la macchina il meno possibile” ha dichiarato oggi durante la conferenza stampa di lancio della campagna tenuta a Bologna. “Dunque anche io sono più pedone che automobilista”, ha continuato, “e girando il mondo non posso non notare come in Italia i pedoni siano molto meno rispettati che all’estero”. E ha concluso “serve un maggiore rispetto delle regole e del lavoro delle forze dell’ordine che quelle regole fanno rispettare. Confido nell’educazione delle giovani generazioni per un futuro migliore”.
La campagna prenderà il via a partire da giovedì 14 aprile, quando a Bologna Piazza Maggiore verrà invasa da migliaia di orme colorate disegnate dai bambini delle scuole, che saranno presenti in piazza insieme ai volontari dei sindacati dei pensionati a ricordarci che “Siamo tutti pedoni”. Altre iniziative si terranno nelle prossime settimane in tante città, da Milano a Roma, da Brescia a Barletta, passando per Crotone e Venezia.
Nella mattinata di giovedì 15 aprile il comune di Collegno ha dato vita a “Siamo tutti pedoni” coinvolgendo 5 scuole della città: la scuola dell’infanzia Don Milani e le scuole primarie Don Milani Materna, Don Sapino, Boselli e Calvino.
In contemporanea ogni scuola ha allestito un punto informativo per la distribuzione dei materiali della campagna nell’attraversamento pedonale davanti all’edificio scolastico. La creatività dei bambini e delle loro insegnanti è stata davvero incredibile. Alcuni urlavano brevi slogan a favore dei pedoni, accompagnati dal rullare di tamburi, mentre altri esponevano cartelli e altri ancora distribuivano i libretti.
Nella mattinata di sabato 17 aprile sotto le due Torri di Bologna i cittadini hanno incontrato Vito che indossava un cappello con la scritta “Siamo tutti pedoni”. Distribuiva ai passanti e agli automobilisti, insieme all’assessore provinciale Sandro Mandini, a Pietro Bongiovanni segretario Fnp-Cisl e ad agenti della polizia municipale e provinciale, un piccolo libretto con vignette disegnate delle matite più celebri d’Italia tra cui Vauro e Giannelli e i messaggi di alcuni testimonial, Piero Angela e Carlo Lucarelli tra gli altri, per far riflettere sulla vita difficile di chi in città ricorre al più antico mezzo di trasporto: i piedi.
Le strade sono infatti amare per i pedoni. A Bologna città nel decennio 1999-2008 sulle strade sono stati uccisi 93 pedoni e 3410 sono stati feriti. A livello nazionale ogni anno vengono uccisi 600 pedoni di cui il 30% perde la vita mentre attraversa la strada sulle strisce. Più di 20.000 vengono feriti. Oltre il 50% delle vittime ha più di 65 anni. Ecco in pochi numeri delineata una tragedia che si trascina dietro una montagna di dolore. Un dolore reso ancora più acuto dalla consapevolezza che molte tragedie sarebbero evitabili con il semplice rispetto delle regole da parte di chi guida.
Seconda edizione della campagna nazionale per la sicurezza degli utenti deboli della strada svolta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Da Torino a Roma, da Bologna a Palermo, da Milano a Cosenza, da Trieste a Bari sono state promosse iniziative in tante città che hanno visto protagonisti istituzioni, Osservatorio per l’educazione stradale e la sicurezza della Regione Emilia-Romagna, sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uil, Centro Antartide, scuole, aziende sanitarie, associazioni. Tanti soggetti diversi insieme per dire che la strage può essere drasticamente ridotta.
Le piazze di tante città sono state pacificamente invase da un mare di anziani e di bambini che sedendosi sul selciato hanno composto la scritta “strada alla vita”. L’iniziativa ha fatto da lancio alla prima “Campagna nazionale per la sicurezza degli utenti deboli della strada” organizzata sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Protagonisti tante scuole, istituzioni, Osservatorio per l’educazione stradale e la sicurezza della Regione Emilia-Romagna, sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uil, aziende Usl, associazioni dei familiari delle vittime della strada e associazioni che tutelano i diritti dei portatori di handicap.
Tante anche le iniziative parallele, tra cui la distribuzione agli automobilisti di un fiore e di adesivi che dicono “rispetta al pedone”, “rispetta il ciclista”.
“Fai correre la saggezza e rallenta quando vedi un anziano in strada” afferma il campione olimpico Stefano Baldini che del camminare ne ha fatto arte… “La strada sia maestra di vita” aggiunge Enzo Biagi. “Ascolta il pedone che è in te. Rispettare chi cammina sarà più facile” dice Margherita Hack mentre il comico Vito ci ricorda che “Non si può chiedere agli anziani di adattarsi al traffico. Sono naturalmente anziani. Chi guida non può ignorare i loro limiti”. Un maratoneta, un giornalista, una scienziata, un comico: quattro personaggi diversi uniti per la campagna “Quando guidi rispetta l’anziano che sarai”. I messaggi, presentati come fotografie dei personaggi unite al loro personale messaggio, sono stati diffusi tramite depliant e manifesti in diverse città. Con l’idea che a volte basta una voce autorevole per fare riflettere sulle proprie abitudini.
Personaggi delle istituzioni, della cultura e della scienza, artisti, docenti universitari, medici, sportivi, sindacalisti, musicisti… Tanti “testimoni di civiltà”, insieme in una mostra promossa a sostegno della campagna “Quando guidi rispetta l’anziano che sarai”. La mostra ha presentato le foto di oltre 100 di questi illustri testimonial, ritratti nei diversi ambienti di lavoro, con manifesti e oggetti che richiamano la campagna.
Tante sedie vuote in Piazza Maggiore a testimoniare l’assenza. L’assenza di 336 vite perdute sulle strade di Bologna in dieci anni (1998-2007). Su ogni sedia il nome, l’età, la tipologia delle vittime (pedone, ciclista, automobilista…) e una rosa. Obiettivo dell’iniziativa: trasmettere un’emozione per far riflettere sulla possibilità di ridurre le tragedie stradali che, sempre nel periodo 1998-2007, hanno comportato a Bologna anche 37.000 feriti.
L’evento ha dato il via al nuovo episodio della campagna “Quando guidi rispetta l’anziano che sarai” che ha proposto anche un post-it firmato dall’attore comico Vito con il messaggio “Quando guidi dai un passaggio alla civiltà”, un post-it che gli automobilisti hanno potuto attaccare al cruscotto dell’auto come promemoria di civiltà.