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Destinatari

La campagna si rivolge in primo luogo ai conducenti di auto e moto, principali responsabili delle tragedie stradali. Ma più in generale punta a parlare a tutti: per costruire una nuova cultura della strada serve l’aiuto di ciascuno e comportamenti corretti sia da parte di chi guida che da parte di chi cammina.

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Un esempio di rispetto delle regole: i limiti di velocità

Un pedone investito a 30 km orari ha solo il 90% di possibilità di sopravvivere. Il 60% di possibilità se investito a 50 km orari. Oltre i 60 km orari non ha praticamente speranza. Vale anche per i ciclisti.

mortalità dei pedoni investiti in relazione alla velocità

Il rispetto dei limiti di velocità nei centri abitati consentirebbe di diminuire significativamente il numero delle vittime. Sulle strade urbane si verifica quasi l’80% di tutti gli incidenti e si registra il 73% dei feriti e il 44% dei morti totali. Nelle città dove si è riusciti a far rispettare i limiti di velocità il numero dei morti è diminuito fino al 90%.

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Gli obiettivi

L’obiettivo prioritario è richiamare tutti al rispetto delle regole che renderebbe possibile – subito e a costo zero – la riduzione drastica delle vittime.
Naturalmente i comportamenti virtuosi sono soprattutto il frutto di una intelligente sinergia tra azione educativa, preventiva e repressiva. Per far crescere la sicurezza degli utenti deboli della strada servono: percorsi pedonali protetti, reti di piste ciclabili e utilizzo diffuso delle tecnologie per scoraggiare comportamenti pericolosi.
Un’attenzione particolare per rendere più vivibili le città deve essere data anche all’abbattimento delle barriere architettoniche e alla manutenzione di strade e marciapiedi.

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La campagna

Siamo tutti pedoni: è pedone chi cammina, ma anche chi guida, perché prima o poi tornerà con i piedi per terra. La campagna Siamo tutti pedoni vuole parlare a tutti per richiamare l’attenzione sulle tragedie che coinvolgono il più debole utente della strada, con lo scopo di far crescere la consapevolezza che questa strage può essere drasticamente ridotta. Facendo rispettare le regole, educando ad una nuova cultura della strada, rendendo strutturalmente più sicure le strade, attuando un’azione preventiva e repressiva più intensa ed incisiva, suscitando un protagonismo diffuso a favore di questa impresa civile nelle istituzioni, nelle scuole e nella società civile.

La campagna, che si svolge con il contributo decisivo dei sindacati pensionati, vuole anche sottolineare il valore del camminare non solo per la mobilità ma anche per la salute e l’ambiente. Vuole sensibilizzare al rispetto del diritto alla mobilità di handicappati, anziani, genitori con passeggino evitando il parcheggio selvaggio e l’occupazione degli spazi riservati.

Guarda la storia delle edizioni precedenti

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Chi sono gli utenti deboli

Siamo tutti “utenti deboli”. Sono utenti deboli i bambini, gli anziani, i portatori di handicap, i genitori con i passeggini, i ciclisti, tutti coloro che soffrono – anche momentaneamente – di una ridotta capacità motoria, e i pedoni.

E anche chi guida è solo momentaneamente un non pedone.

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La strage dei pedoni

Nelle città italiane si registra il 43% delle vittime della strada, contro una media europea del 34%. Il 42% dei morti in città è un pedone o un ciclista. 7.000 morti e oltre 200.000 feriti in dieci anni: sono i dati impietosi sulle tragedie che coinvolgono i pedoni. Numeri impressionanti, resi ancora più drammatici dalle invalidità permanenti riportate dalle vittime della strada. Questa immagine terribile si fa ancora più nitida se si pensa che il 30% dei pedoni perde la vita mentre attraversa sulle strisce e oltre il 50% delle vittime ha più di 65 anni. Una media di quasi due morti e trenta feriti al giorno, una strage sostanzialmente rimossa dalla coscienza collettiva.

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2009 – Siamo tutti pedoni, Campagna nazionale per la sicurezza degli utenti deboli della strada, seconda edizione

bologna2009

Seconda edizione della campagna nazionale per la sicurezza degli utenti deboli della strada svolta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Da Torino a Roma, da Bologna a Palermo, da Milano a Cosenza, da Trieste a Bari sono state promosse iniziative in tante città che hanno visto protagonisti istituzioni, Osservatorio per l’educazione stradale e la sicurezza della Regione Emilia-Romagna, sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uil, Centro Antartide, scuole, aziende sanitarie, associazioni. Tanti soggetti diversi insieme per dire che la strage può essere drasticamente ridotta.

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2008 – Strada alla vita, campagna nazionale per la sicurezza degli utenti deboli della strada

strada-alla-vita

Le piazze di tante città sono state pacificamente invase da un mare di anziani e di bambini che sedendosi sul selciato hanno composto la scritta “strada alla vita”. L’iniziativa ha fatto da lancio alla prima “Campagna nazionale per la sicurezza degli utenti deboli della strada” organizzata sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Protagonisti tante scuole, istituzioni, Osservatorio per l’educazione stradale e la sicurezza della Regione Emilia-Romagna, sindacati dei pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uil, aziende Usl, associazioni dei familiari delle vittime della strada e associazioni che tutelano i diritti dei portatori di handicap.

Tante anche le iniziative parallele, tra cui la distribuzione agli automobilisti di un fiore e di adesivi che dicono “rispetta al pedone”, “rispetta il ciclista”.

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2007 – Quando guidi rispetta l’anziano che sarai

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“Fai correre la saggezza e rallenta quando vedi un anziano in strada” afferma il campione olimpico Stefano Baldini che del camminare ne ha fatto arte… “La strada sia maestra di vita” aggiunge Enzo Biagi. “Ascolta il pedone che è in te. Rispettare chi cammina sarà più facile” dice Margherita Hack mentre il comico Vito ci ricorda che “Non si può chiedere agli anziani di adattarsi al traffico. Sono naturalmente anziani. Chi guida non può ignorare i loro limiti”. Un maratoneta, un giornalista, una scienziata, un comico: quattro personaggi diversi uniti per la campagna “Quando guidi rispetta l’anziano che sarai”. I messaggi, presentati come fotografie dei personaggi unite al loro personale messaggio, sono stati diffusi tramite depliant e manifesti in diverse città. Con l’idea che a volte basta una voce autorevole per fare riflettere sulle proprie abitudini.

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2007 – Mostra fotografica “Testimoni di civiltà”

testimoni-civilta

Personaggi delle istituzioni, della cultura e della scienza, artisti, docenti universitari, medici, sportivi, sindacalisti, musicisti… Tanti “testimoni di civiltà”, insieme in una mostra promossa a sostegno della campagna “Quando guidi rispetta l’anziano che sarai”. La mostra ha presentato le foto di oltre 100 di questi illustri testimonial, ritratti nei diversi ambienti di lavoro, con manifesti e oggetti che richiamano la campagna.

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